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AI Face Recognition
for Business and Retails
 
 

Cognitive Intelligence
dalla sperimentazione verso il modello di business.


Analitica e personalizzazione della customer experience tramite algoritmi AI  


Partecipanti


Brief

Test del nostro modello al contro Commerciale Lugano Sud, il test è stato realizzato tramite adesione realizzato un modello Co-working paradigm piverate innovate affordances user centered design personas pair programming Steve Jobs iterate earned media. Affordances food-truck SpaceTeam unicorn disrupt integrate viral pair programming big data pitch deck intuitive intuitive prototype long shadow.

            

Keyword servizi
  • Cognitive AI
  • Face Recognition
  • Customer Experience
  • Gamification
  • Data Analysis
  • Personalizzazione del messaggio
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Un ottimo modo per catturare l'attenzione dei lettori è quello di raccontare una storia.
Tutto ciò che ritieni di scrivere può essere raccontato come storia.

Le grandi storie hanno personalità. Valuta l'opportunità di raccontare una grande storia che esprime carattere. Scrivere per i potenziali clienti una storia con personalità aiuta a stabilire una relazione. Questo si evidenzia nei piccoli dettagli come la scelta delle parole o delle frasi. Scrivi usando il tuo punto di vista, non l'esperienza di qualcun altro.

Le grandi storie sono per tutti, anche se sono scritte per una sola persona. Se cerchi di scrivere per un pubblico ampio e generico, la tua storia suonerà falsa e sarà noiosa. Nessuno sarà interessato. Scrivila per una persona. Se è autentica per una persona, sarà autentica per tutti.

Interviste

Prof. Luca Maria Gambardella  - 
Docente Ricercatore Dipartimento Tecnologie Innovative

A suo modo di vedere, sulla base del progetto appena descritto, vi sono ulteriori spunti o considerazioni che potremmo o dovremmo prendere in considerazione?


L’aspetto che si potrebbe tentare di misurare è la distanza, o altri fattori come l’illuminazione o di luce interna ed esterna, magari da lontano mi dice che sono un vecchio poi da vicino mi riconosce.

Altro aspetto è l’età, all’utente ogni volta che viene data un’informazione sbagliata potrebbe prendersela, quindi per evitare questo si potrebbe ricorre all’utilizzo di fasce di età (dai 20 ai 30 anni) oppure (infant, junior, adolescente, fasce ampie). Lo scopo è quello di far percepire alle persone meno errori per aumentare la fiducia in esso. 

Avrebbe degli spunti per la nostra analisi?

Partire da dove abbiamo posizionato i totem, spiegare il motivo per cui abbiamo scelto questa posizione (motivazioni commerciali), attendibilità del prototipo oltre che valutare quanto questo è attrattivo. Dopo una fase di studi già effettuati in centri commerciali in modo da paragonare i nostri dati con quelli ottenuti in precedenza (magari a noi sembrano pochi risultati ottenuti ma prima erano ancora meno). 

Sarebbe in grado di identificare degli ulteriori campi d’applicazione per la tecnologia appena descritta?

  • ad esempio nel settore del turismo, ci si reca a Ticino Turismo e la si lega a Ticino Ticket focalizzandoci sui turisti, 10 categorie di persone (famiglie, bambini, ecc..) e ci accordiamo nel dare delle offerte personalizzate e specifiche a queste categorie tramite degli sponsor, posizionando i prototipi uno alla stazione, uno sul lungo lago eccetera, l’aspetto più importante però è quello dell’attendibilità, il prototipo non dovrebbe sbagliare più del 10% in modo da vere delle offerte mirate alle categorie.
  • un altro esempio potrebbe essere quello di utilizzare la Cognitive Intelligence all’esterno dei negozi per capire quante persone guardano i vari prodotti; 
  • potrebbe essere posizionata in centro città per un concetto di segmentazione della popolazione come ad esempio identificare quante persone frequentano le banche; può essere usato come misuratore, quindi puoi effettuare dei conteggi di popolazione che frequentano determinati ambienti a fini statistici;
  • può essere usato come rilevatore degli occhi, per vedere dove focalizzi maggiormente l’attenzione o che prodotti osservi per cercare di comprendere le tue preferenze o bisogni;
  • un altro possibile campo di applicazione che però richiede molta complessità (bassissimo errore nel riconoscimento) potrebbe essere quello dell’apertura delle porte allo sportello bancario mediante il riconoscimento facciale. L’unico limite sarebbe quello di registrazione di tutti i clienti della banca.
Prof. Marco Silvestri  - 
Professore SUPSI presso l’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale

Cosa si intende per innovazione tecnologica?


Il termine è molto ampio e filosofico. La tecnologia è sempre più presente e spesso è in grado di alleviare la nostra vita. Io la tratto soprattutto da un punto di vista dell’adozione nel mondo industriale, in particolare sulle macchine (il modo di produrre). 

Il termine innovazione tecnologica, nella sua radice è: a partire dalla conoscenza scientifica farla diventare qualche cosa che ha un impatto o un’utilità sulla vita concreta delle persone. Non è errato dire che l’innovazione ha fatto la sua comparsa nelle fabbriche, industrie e ora sempre più la vediamo pure nella nostra vita quotidiana, nelle nostre case (es.: per alzare banalmente delle tapparelle). Questo avviene in quanto la facilità d’uso aumenta e il costo diminuisce. Quindi la nuova tecnologia è alla portata di tutti, avendo un notevole impatto nella qualità di vita delle persone.

Quali sono le maggiori sfide tecnologiche alle quali il nostro Cantone verrà confrontato?


Il Cantone è attivo grazie alla formulazione di una Legge, chiamata Legge sull’innovazione, volta a sostenere finanziariamente gli investimenti sia materiali (e.: impianti produttivi, eccetera) sia immateriali (es.: conoscenze, brevetti,…) per le aziende attive sul nostro territorio.

Inoltre, il Cantone risulta attivo sull’aspetto formativo grazie alla presenza sul territorio di organizzazioni come la SUPSI.

Il territorio territorio non avendo altre risorse (es.: campi petroliferi, eccetera), tende ad investire in campi come quello delle nuove tecnologie.


Ci sono a suo avviso delle sfide tecnologiche che il nostro Cantone ha sottovalutato o sta sottovalutando?


Il Cantone e la Confederazione, nonostante le dimensioni contenute, hanno un ruolo di punta nell’ambito della ricerca, grazie a persone con delle elevate competenze. Poi dipende dal metro di paragone con altre nazioni, però non c’è dubbio tra i paesi di prima fascia.

Cosa vuol dire cognitive intelligence?


Dipende molto dal piano della discussione, l’intelligenza cognitiva è un modo per differenziare i fatti razionali da quelli emotivi, pertanto oserei dire che è più una definizione maggiormente psicologica che tecnologica.

Il termine non ha una definizione univoca, però quello che mi sento di dire, è che ciò che la tecnologia fa è qualcosa di molto più modesto rispetto all’intelligenza tucur, ed è trovare delle soluzioni specifiche a dei problemi pratici che si ispirano a ciò che noi abbiamo capito dell’intelligenza. È un’idea molto anni ’50 quella di voler realizzare un oggetto in grado di replicare ciò che è in grado di svolgere il cervello.

I sistemi di intelligenza artificiale, hanno dei modi di implementare la conoscenza, cioè non solo di elaborare delle informazioni, ma formalizzare anche dei meccanismi attraverso i quali i computer o i sistemi elettronici riescono ad associare gli elementi che possiedono con nuovi elementi per costruire nuovi pezzi o nuove informazioni, non sono il banale risultato di ciò che possedeva prima.

I modi attraverso cui, questi programmi in grado di osservare il comportamento umano e di replicarlo ottenendo dei risultati simili chiamati intelligenza artificiale.

Il sistema di riconoscimento facciale, mi dà qualche cosa che per finire è simile a come noi conosciamo le persone, ma non è detto che noi funzioniamo effettivamente così. 

È un campo però nel quale in forte mutamento, quindi effettuare delle affermazioni, può essere rischioso in quanto perché in un attimo si potrebbe essere smentiti, però per ora sono strumenti ancora molto semplicistici.

L’inserimento della Cognitive Intelligence, che impatto potrebbe avere sul mercato? (es. posti di lavoro)


Impatti potrebbero essere molti e straordinari. Nella nostra vita quotidiana, per esempio il modo di guidare, di approcciarci, ecc. è mutato nel tempo. 

A volte basta pure un cambiamento tecnologico anche molto piccolo per avere degli impatti molto rilevanti sul mercato, andando a impattare sui posti di lavoro.

Però d’altra parte la tecnologia a degli impatti positivi, sul mercato locale, in quanto vi sono persone che vi lavorano al fine di realizzare le nuove tecnologie, però vi sono dei passaggi da considerare in quanto l’effetto non è immediato. Bisogna valutare le nuove opportunità di business che possono nascere dalle nuove tecnologie.

Nella sua carriera ha avuto modo di utilizzare la Cognitive Intelligence concretamente in qualche progetto?


Applicazioni sì, ma abbinati a sistemi di automazione (es.: macchine, utensili, ecc.).



In quale settore, secondo lei, potrebbe venire applicata la Cognitive Intelligence?


  • Diagnostica medica
  • Campo industriale 
  • Qualsiasi settore nel quale vi sia un approccio positivo legato alle tecnologie innovative.

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